Per ADIL: aperto corrente per cassa di solidarietà. Come lo sciopero, anche la solidarietà è un’arma: usiamola

APERTA LA CASSA DI SOLIDARIETÀ PER ADIL

Tutti coloro che intendono dare un contributo per sostenere i familiari e le spese legali del nostro compagno Adil Belakhdim, possono inviarli a mezzo bonifico al seguente IBAN:

IT13N0760101600000003046206

Intestato a:

Sindacato Intercategoriale Cobas
c/o poste italiane via Ruggero Bonghi, 7 Milano

Causale:

“per Adil Belakhdim, assassinato durante uno sciopero”

S.I. Cobas


NON E’ STATO UN INCIDENTE:
ADIL E’ STATO AMMAZZATO IN NOME DEL PROFITTO!

Stamane, durante lo sciopero nazionale della Logistica Adil Belakhdim, nostro coordinatore della sede di Novara e membro del Coordinamento nazionale SI Cobas, è morto travolto da un Tir che ha forzato un picchetto davanti la Lidl di Biandrate (Novara).

Il presidio, composto da alcune decine di lavoratori, è stato investito da un autista criminale, che alla vista del presidio non ha esitato a premere l’acceleratore dell’automezzo travolgendo prima due lavoratori che a malapena sono riusciti a salvarsi e che ora sono ricoverati in ospedale, e poi schiacciando il nostro compagno, passandogli addosso e scappando.

Adil aveva 37 anni, era sposato e con due bambini piccoli, ed è stato per anni operaio della Tnt, quando aveva scelto di tornare al suo paese per avviare una attività. Le cose non andarono come erano state da lui programmate, e così era tornato da noi in Italia e si era attivato nel SI Cobas.
È lui che ha dato il suo impegno in quel di Novara per costruire quel coordinamento provinciale, lavorando quotidianamente per sviluppare il SI Cobas sul territorio novarese. I compagni di altre città hanno avuto la possibilità di sentirlo all’ultimo coordinamento nazionale svoltosi domenica scorsa a Bologna, dove ha incitato alla lotta e alla partecipazione alla manifestazione di domani a Roma.

Due anni fa, quando il SI Cobas si è incontrato in Marocco con il maggior sindacato, lui era presente con la nostra delegazione e con generosità ci aveva ospitato a casa sua.
In queste ore caotiche e strazianti risuonano ancora nelle nostre orecchie il messaggio vocale che Adil nella tarda serata di ieri ha inviato ai suoi lavoratori di Novara, nelle quali spiegava le ragioni dello sciopero nazionale di oggi e li invitava al presidio fuori a quegli stessi cancelli in cui ha incontrato la morte.

Per quanto ancora increduli ed esterrefatti, non possiamo tacere la nostra rabbia per una tragedia che non è in alcun modo derubricabile come un semplice incidente (come alcuni organi di stampa avevano fatto passare in un primo momento), né tantomeno come la semplice opera di un folle isolato!
L’omicidio di Adil avviene infatti all’apice di una escalation di violenza organizzata contro il Si Cobas, che si trascina da mesi ed è oramai senza limiti.
Le cariche alla FedEx Tnt di Piacenza, gli arresti, i fogli di via e le multe contro gli scioperi, le aggressioni armate di body guard e crumiri a San Giuliano e Lodi, passando per i raid punitivi alla Texprint di due giorni fa, sono parte di un unico disegno che vede i padroni e la criminalità organizzata (che fa giganteschi affari nella logistica) agire in maniera unita e concentrica per schiacciare con la forza e la violenza gli scioperi dei lavoratori contro il supersfruttamento e in difesa delle conquiste strappate negli anni dal sindacalismo conflittuale, in primo luogo dal SI Cobas: una violenza che è quasi sempre spalleggiata e alimentata dalla repressione spietata condotta dalle forze dell’ordine contro gli scioperi e le lotte operaie.

I PADRONI VOLEVANO IL MORTO E CI SONO RIUSCITI

Da settimane i padroni e i loro complici stanno veicolando sui luoghi di lavoro, con ogni mezzo e con ogni tipo di provocazione, il messaggio che i picchetti si possono sfondare, che operai e sindacalisti possono essere liberamente pestati a sangue, che gli scioperi possono essere schiacciati e le lotte messe a tacere con metodi mafiosi, il tutto con la complicità o il silenzio-assenso dello Stato e della polizia.
Questa violenza esplicita e dispiegata è solo la punta dell’iceberg di una strategia politica tesa a silenziare le rivendicazioni dei lavoratori e a isolare il sindacalismo di classe, funzionale a spianare la strada alle prossime misure governative di attacco alle condizioni di vita e salariali di milioni di lavoratori, su tutte l’imminente sblocco dei licenziamenti.

In queste ore stiamo assistendo al solito balletto di dichiarazioni di sconcerto e di prese di posizione da parte dei vertici del governo, con in testa il premier Draghi che invita a “far luce” su quanto accaduto a Biandrate, e con Cgil-Cisl-Uil che, come di consueto, si decidono a proclamare lo sciopero solo quando il sangue operaio è già stato versato.
Una dinamica simile a quella che è avvenuta anni fa alla Gls di Piacenza, quando Abd El Salaam venne travolto da un tir durante uno sciopero indetto da Usb: dopo qualche ora di indignazione a reti unificate, tornò a regnare il silenzio totale sulla condizione dei facchini e delle migliaia di lavoratori della logistica quotidianamente sfruttati, sottopagati e soggetti a ogni forma di ricatto e di angheria.

LA MORTE DI ADIL RENDE ANCOR PIU’ EVIDENTE CIO’ CHE ERA GIA’ CHIARO ALLA LUCE DELLA CRESCITA ESPONENZIALE DELLE MORTI SUL LAVORO REGISTRATE IN QUESTI MESI DI CRISI PANDEMICA:
PER I PADRONI I PROFITTI VALGONO PIU’ DELLA VITA UMANA

Il premier Draghi piuttosto che versare lacrime di coccodrillo dovrebbe spiegare per quale motivo da oltre 3 mesi il SI Cobas sta chiedendo al governo un tavolo di crisi al Mise per risolvere la vertenza alla Fedex di Piacenza con 280 lavoratori buttati per strada solo a causa della loro appartenenza al nostro sindacato, senza ricevere mai risposta e, anzi, ricevendo in cambio cariche e manganellate della polizia quando lo scorso 21 maggio ci siamo recati in presidio sotto Palazzo Chigi; dovrebbe spiegare come mai da oltre un anno il SI Cobas si batte per ottenere dal governo (prima Conte, ora l’attuale) il varo di protocolli vincolanti sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro senza mai aver ricevuto alcuna risposta; dovrebbe spiegarci come mai il governo stia sponsorizzando piani di ristrutturazione che prevedono migliaia di licenziamenti e una generale precarizzazione dei contratti (oggi in Fedex, domani dappertutto) senza che le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nella logistica siano convocate ai tavoli di trattativa.

I vertici di Cgil-Cisl-Uil dovrebbero spiegarci come si concilia il giusto sciopero per la morte di Adil con l’opera sistematica di demonizzazione e criminalizzazione condotta dai confederali contro il SI Cobas (solo per restare agli eventi più recenti, gli inviti alla polizia ad intervenire contro le lavoratrici e i lavoratori in sciopero alla Ceva di Stradella) e, più in generale, contro il sindacalismo
combattivo.

Per questo denunciamo con forza che questa morte non è stata provocata dalla follia di un singolo, bensì è il frutto di una guerra a tutto campo contro la classe lavoratrice, alimentata dell’omertà delle istituzioni e dal collaborazionismo dei vertici confederali.
Domani Adil sarebbe stato con noi a Roma per manifestare contro lo sblocco dei licenziamenti, contro il rinnovo-farsa del Ccnl Trasporto merci e logistica, e a sostegno della lotta dei lavoratori Fedex di Piacenza.

Il dolore per la perdita del nostro dirigente nazionale ad opera di un vigliacco criminale è indescrivibile, ma non appanna, anzi rafforza le ragioni della manifestazione di domani a Roma: perchè si tratta delle stesse ragioni e della stessa causa per cui Adil si batteva da anni e che sono alla base della tragedia di stamattina: la lotta per l’emancipazione dei proletari dalla barbarie capitalistica.

Saremo alle 14 a Piazza della Repubblica per portare la nostra rabbia e le nostre lotte fin nel cuore della capitale, e invitiamo tutti i lavoratori e i solidali alla massima partecipazione.

Al contempo, sosteniamo fin d’ora ogni iniziativa tesa a denunciare e smascherare le responsabilità oggettive del gruppo Lidl per il barbaro assassinio di Adil.

ADIL VIVE NELLE NOSTRE LOTTE!
IL SUO SANGUE NON SARA’ VERSATO INVANO!
ONORE A TE, COMPAGNO!

18 giugno 2021

Si Cobas nazionale

PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTARIO ‘ BUTTARE VIA LA PAURA’ – SULL’ ESPERIENZA DI LOTTA NELLA LOGISTICA –

cantastorie (2)a diversi anni si svolgono scioperi nel settore della logistica che rappresentano nel panorama nazionale un’ esperienza importante e fondamentale per la lotta di classe in Italia.

Un percorso che attraverso lotte reali e determinazione dei lavoratori conquista diritti, aumenti salariali e dignità all’interno del posto di lavoro. Tutto ciò in un settore importante per il capitalismo italiano e internazionale.

Diversi sono a nostro avviso gli elementi importanti che queste lotte ci insegnano, indicandoci la strada da seguire per la ripresa della lotta di classe.
– Per la prima volta in Italia due sindacati di base s.i. Cobas e adl Cobas hanno imposto ai padroni delle multinazionali del settore, accordi di carattere nazionale migliorativi rispetto al CCNL firmato dai sindacati concertativi.

– I sindacati confederali, per contenere l’espansione delle lotte sono costretti a rincorrere l’iniziativa sindacale di base firmando accordi al ribasso che riconoscono solo una parte degli accordi nazionali di s.i. Cobas e Adl Cobas.

– Lo sciopero è tornato ad essere attuale e vincente, così come le sue pratiche: dal picchettaggio, al blocco delle merci alla solidarietà di classe dei lavoratori di diverse aziende.

– Le leggi statali per reprimere le lotte e ridurre i diritti, come il testo unico sulla rappresentanza e il jobs act vengono superate dai rapporti di forza che le lotte dei lavoratori esprimono.

Il livello del conflitto e i segni di ricomposizione della classe spingono stato e padroni a riorganizzarsi per reprimere questa esperienza di lotta.

Lo dimostrano i licenziamenti politici, l’intervento di polizia e carabinieri a reprimere gli scioperi, i fogli di via e una campagna mediatica per criminalizzare le pratiche di lotta. Non a caso gli esponenti politici di ogni schieramento richiedono da tempo un intervento legislativo e militare da parte del governo contro i picchetti e i blocchi delle merci.

La prossima scadenza del ccnl trasporti merci e logistica ci impone l’apertura di una stagione di lotte a livello nazionale, così come ampiamente è stato espresso dai lavoratori nelle assemblee nazionali del 27 Settembre.

Su questi temi e In un ottica di sostegno attivo alle lotte , Sabato 17 Settembre presentiamo il video ‘Buttare via la paura’ prodotto da compagni/e tedesche di labournet.tv al quale invitiamo lavoratori, singoli compagni e realtà politiche e sindacali del territorio per confrontarsi su questa esperienza per sostenerla anche sul nostro territorio.

SABATO 17 SETTEMBRE ORE 16.00 PROIEZIONE DEL VIDEO/DOCUMENTARIO ‘ BUTTARE VIA LA PAURA’ – PRESSO LA CORTE POPOLARE ( Via Umbria 8, Rho)

Collettivo la sciloria.

 

“PER UN PRIMO MAGGIO INTERNAZIONALISTA, IL CAPITALISMO NON SI RIFORMA SI ABBATTE

1 maggio bologna

Il 1° Maggio saremo in piazza nel Corteo Milanese contro Expo 2015, nello spezzone di classe e Anticapitalista.

Di seguito il comunicato delle realtà che partecipano allo spezzone:

L’assemblea svoltasi presso il CSA Vittoria il 19 aprile, che ha visto la partecipazione di operai del Si Cobas e compagni e compagne di diverse strutture politiche territoriali anche nazionali, lancia per il corteo No Expo del 1° maggio uno spezzone anticapitalista, per esprimere in quella giornata un chiaro punto di vista di classe. Continua a leggere

Per un 1° maggio anticapitalista – lotta di classe!

1 maggio di lotta

Questo appello nasce da un confronto interno al movimento di lotta politico-sindacale dei lavoratori delle cooperative, delegati e iscritti al S.I. Cobas e delle strutture politiche territoriali che l’hanno sostenuto, con il proposito di estendere il ragionamento, anche oltre il settore della logistica, ai numerosi altri fronti presenti e attivi a livello nazionale sul terreno del conflitto capitale/lavoro e a chiunque si voglia schierare su un piano concreto di lotta da un punto di vista anticapitalista.

Un appello con il quale vogliamo lanciare una proposta politica che si misuri necessariamente sul terreno concreto del conflitto, che sappia prescindere e superare le logiche tutte occasionali e di inseguimento una tantum dell’agenda dettata dal nemico di classe riducendo la pratica del conflitto alla sterile dicotomia dell’“evento” e di organizzazione di un correlato “contro-evento”. Continua a leggere

Sciopero dei lavoratori della coop servizi multi lavoro alla in print di Baranzate

in print

Lunedì 23 Marzo si è svolto lo sciopero dei lavoratori del S.i. cobas della cooperativa multi lavoro alla In print (stamperia) di Baranzate.

Lo sciopero è stato organizzato dai Lavoratori della medesima cooperativa operante nella rilegatoria di Landriano, nel quale svolgevano lavoro di magazzino; ed ora lasciati a casa perchè l’azienda è stata spostata.

Il presidio ha trovato la solidarietà dei lavoratori operanti a Baranzate che di fatto si è concretizzato in un blocco dell’intera produzione, oltre al sostegno del collettivo la sciloria del Rhodense e di altri lavoratori del sindacato venuti a sostenere i loro compagni.

Il blocco durato 8 ore e partito alle 5.30 di mattina è stato sciolto solo dopo  aver ottenuto un’incontro che si svolgerà nei prossimi giorni a Landriano in provincia di Pavia.

I punti sul piatto sono la ricollocazione dei lavoratori di Landriano e la regolarizzazione di quelli che lavorano a Baranzate.

Sappiamo che di questa cooperativa Non ci possiamo fidare, per questo siamo pronti a tornare davanti ai cancelli se non verrà risolta la questione dei lavoratori di Landriano e di Baranzate.
Per approfondire la vicenda:

Verso il 14 novembre: comunicato del S.I.Cobas

Uniti si vince

Venerdì 14 Novembre, giorno dello sciopero sociale, saremo in Piazza a Milano con il S.I. cobas e i Facchini della logistica. Pubblichiamo di seguito il comunicato del S.i. Cobas, nel quale si spiegano le ragioni e gli obbiettivi che hanno portato alla scelta  di essere in Piazza nel corteo della Fiom.

Verso il 14 novembre: l’unità della lotta operaia al primo posto!

L’attacco borghese alla classe operaia e all’insieme delle classi subalterne non può che approfondirsi di fronte ad una crisi profonda del sistema dominante.

Il governo Renzi in Italia ne è un espressione particolare, e cerca di sostituire l’antipatica egemonia berlusconiana con un “esecutivo militante” neo-liberare e allo stesso tempo populista, ma con un obiettivo ancor più esplicito che negli anni precedenti: respingere indietro la classe operaia, annientandone la composizione stabile e annichilendone le spinte alla resistenza (difesa delle conquiste storiche) e/o al cambiamento (lotta per il miglioramento delle proprie condizioni attuali) Continua a leggere

Sab. 25/10 – Presentazione del libro “Scarichiamo i Padroni” + Cena Lucana e concerto dei CUGGINI DI LUCANIA

scarichiamo   cugini copia (5)

Ore 16.00: Presentazione del libro ‘ SCARICHIAMO I PADRONI’ lo sciopero dei facchini di Bologna.
Sarà presente l’autore Fulvio Massarelli e alcuni dei protagonisti degli scioperi.

Ore 20.00: Cena Lucana su prenotazione alla mail lasciloria@yahoo.it

Menù:

Antipasto
Upaturiell (Calzone farcito con formaggio, salame e uova)
I puparuol pa pastella ( peperoni cruschi fritti con pastella)
Pezzi di pane impanati e fritti.

Primo
Strascinat con salsiccia e peperoni cruschi ( Per vegetariani e vegani pasta con peperoni cruschi)

Secondo
Patate maritate al forno con pancetta
funghi arraganati (Per vegetariani e vegani tortino di patate in crosta)

Dolce
Antica torta nuziale con zucchero cotto

A seguire alle 21.30 concerto con :

I CUGGINI DI LUCANIA

IKEA PIACENZA: CONTINUA LA LOTTA CONTRO IL LICENZIAMENTO DI 24 FACCHINI

ikeaboicaotta
Sabato 6 settembre
Continua la campagna di denuncia e boicottaggio contro Ikea, per chiedere il reintegro dei 24 facchini licenziati.
Presidi e volantinaggi davanti ai punti vendita Ikea!
l’area Milanese sarà in Presidio alle ore 16,00 davanti al  punto vendita Ikea di Carugate.
 
Sabato 13 settembre
Piacenza ore 15,00, Giardini Margherita – Corteo a sostegno dei 24 facchini licenziati da Ikea nel deposito logistico di Piacenza.  
 
Domenica 21 settembre ore 16,00
Assemblea nazionale dei lavoratori delle cooperative che si terrà in video conferenza a
Milano, Torino, Brescia, Piacenza, Parma, Bologna, Ancona, Roma, Napoli, Padova, Verona, Treviso, Vicenza.
organizzano SI COBAS, ADL COBAS , COBAS del lavoro privato.
L’assemblea discuterà la nuova piattaforma sindacale e le iniziative di lotta a sostegno di essa: