30/01 MANIFESTAZIONE A PARMA CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE NELLA LOGISTICA.

GRANDE DISTRIBUZIONE: PADRONI,ISTITUZIONI,CGIL,CISL,UIL, TUTTI UNITI CONTRO I LAVORATORI IN LOTTA.

NASCE LA SANTA ALLEANZA CONTRO CHI LOTTA PER PORTARE DIRITTI E LEGALITA’ ALL’INTERNO DEI MAGAZZINI.

SABATO 30 GENNAIO ORE 15, DALLA STAZIONE FS, MANIFESTAZIONE A PARMA CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE NELLA LOGISTICA.

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Il 19 gennaio si è riunito, convocato dalla dalla Regione Veneto, un tavolo che ha visto la partecipazione, oltre che della Regione Veneto, nella figura dell’Assessore Reg. al Lavoro Donazzan, della provincia di Padova, di Cgil, Cisl e Uil, Legacoop, le società Prix, Despar-Aspiag, Trasporti Romagna-Mg Service, Alì, Unicomm, avente come titolo: “contro mobilitazioni selvagge” e per chiedere ai Prefetti di tutte le provincie il “ripristino della legalita”.

Questo tavolo è stato convocato dopo che nelle scorse settimane in alcuni dei magazzini di proprietà dei soggetti convocati si sono tenute iniziative di lotta che hanno posto come rivendicazioni il riconoscimento di alcuni obiettivi già ottenuti in moltissimi altri magazzini del settore: avere garanzie in caso di cambio di appalto, avere delucidazioni in merito alla chiusura del magazzino MaxiD di Montegalda dove operano 120 lavoratori, ottenere malattia e infortunio integrati al 100%, istituti contrattuali al 100%, un buono pasto, il riconoscimento dell’anzianità pregressa e la mezz’ora di pausa retribuita.

Per avere un’idea della gravità di quanto accaduto il 19 gennaio, basti pensare che, da una parte si sono messe assieme catene di supermercati da sempre concorrenti, dall’altra, Regione, Provincia di Padova, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil, hanno trovato il modo di condividere una comune crociata contro chi ha osato mettere in discussione una situazione divenuta oramai insostenibile dal punto di vista dei lavoratori.
In particolare, dobbiamo ancora assistere a licenziamenti di massa in occasione di cambi di appalto, legittimati in qualche modo dalla legge. E, da parte delle Istituzioni e dei sindacati collusi, non una parola viene spesa contro questa “libertà” garantita dalla legge nel lasciare a casa le persone, o nel togliere diritti acquisiti, grazie al cambio di appalto.
Così è successo nel magazzino Prix di Grisignano di Zocco, dove il giorno 15 di gennaio Prix dava disdetta alla cooperativa Leone, lasciando a casa tutti e 70 i lavoratori e ingaggiando una nuova cooperativa che immetteva nel magazzino nuovi lavoratori.

Così succede in moltissime altre situazioni dove grazie al cambio di appalto si perdono per la strada diritti acquisiti o addirittura il posto di lavoro. Si tratta di una norma contrattuale infame, quella che non garantisce il passaggio di tutti i lavoratori in caso di cambio di appalto alle medesime condizioni, che deve essere assolutamente cambiata. Questo obiettivo, già conquistato con alcuni dei corrieri principali, deve diventare un obiettivo centrale da raggiungere per impedire le infamie che abbiamo sotto gli occhi.

La mancanza di una normativa in questo senso ha portato anche alla situazione gravissima verificatasi alla Bormioli di Fidenza, dove, sempre grazie al cambio di appalto la CGIL si è accordata con i padroni per cancellare diritti acquisiti, quali l’anzianità di magazzino, i livelli e messo in discussione l’organico.
A fronte della sacrosanta risposta messa in campo dai facchini abbiamo assistito ad un uso spropositato della polizia e siamo arrivati al fatto che CGIL ha organizzato un corteo dei lavoratori dipendenti da Bormioli contro i facchini in lotta.
Tutto ciò, a conferma che il connubio sindacati-padroni è diventato oramai un vero e proprio matrimonio indissolubile.

A fronte di questa situazione che costringe i lavoratori a lottare, a volte anche in forme dure, ma adeguate al livello delle ingiustizie subite, si produce quindi un blocco di potere economico e politico che ha come unico scopo quello di bloccare lo sviluppo di un movimento di lotta che rivendica diritti e che, paradossalmente, ha portato legalità in un comparto, da sempre attraversato dalle forme più odiose di sfruttamento che rasenta la schiavitù, e che risente anche di pesanti infiltrazioni mafiose.
Se, fino a qualche tempo fa poteva ancora esserci qualche dubbio circa il fatto che Cgil, Cisl e Uil potessero ancora rappresentare in parte interessi dei lavoratori, oggi, entrando a far parte di questa “santa alleanza” contro le lotte dei facchini, cancellano ogni dubbio sulla metamorfosi che hanno subito e che li rende oggi parte determinante del sistema di sfruttamento.
La cosa è ancora più grave se pensiamo che questo appello alle Prefetture ad intervenire con la forza per ripristinare la “legalità” si rivolge ad un comparto con una forza lavoro supersfruttata e dove i diritti si sono conquistati solo ed esclusivamente con quelle lotte che oggi diventano oggetto di campagna militare da parte del neocostituitosi “blocco d’ordine”.

Ci rivolgiamo quindi a tutti quei lavoratori che ancora oggi pensano di avere a che fare con dei sindacati che tutelano i diritti dei lavoratori, per far capire che ogni velo di ipocrisia è caduto e che la riunione di Venezia, e quanto sta avvenendo a Fidenza alla Bormioli, sono la dimostrazione lampante di una scelta di campo, da parte di CGIL CISL e UIL, totalmente schierata con i poteri forti contro i lavoratori.

SABATO 30 GENNAIO ORE 15, DALLA STAZIONE FS, MANIFESTAZIONE A PARMA CONTRO LA REPRESSIONE DELLE LOTTE OPERAIE!

S.I. COBAS
ADL COBAS

23/01 – CENA POPOLARE + THE DRUGSTORE IN CONCERTO

DRUGSTORE 2016

SABATO 23 GENNAIO 2016

Ore 20.00 – CENA POPOLARE

Menù (10 euro)
– Rascatielli fatti in casa con fagioli Lucani
– Arrosto ripieno con contorno di cavolo rosso, mele, noci, aceto balsamico e miele (alternativa vege all’arrosto: tomino)
– Dolci vari

Su prenotazione a lasciloria@yahoo.it (Specificare se vegetariani)

Ore 22.00 – Inizio Live

Torneranno sul nostro palco gli amici:
THE DRUGSTORE (Roc
k‘n’Blues Band)

VI Aspettiamo alla CORTE POPOLARE
Via Umbria n.8 – RHO (Loc. Biringhello)
www.collettivolasciloria.org

REINTEGRATI I LAVORATORI PENNY MARKET di BRESCIA

Oltre ad esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori penny market in lotta, pubblichiamo il comunicato del Si Cobas di Brescia a seguito delle ultime vincenti giornate di lotta:

COMUNICATO SINDACALE: REINTEGRATI I LAVORATORI PENNY MARKET

Grazie alle pratiche di lotta messe in campo dai lavoratori Penny Market, dal sindacato e da tutti i solidali intervenuti in sostegno a questa vertenza, con un accordo firmato ieri presso la prefettura di Vercelli, Penny Market si impegna a riaprire il magazzino di Desenzano entro sabato 23 gennaio e la cooperativa Servizi Associati a rimettere in servizio tutti i lavoratori.

Il presidio iniziato ieri mattina presso il magazzino logistico di Arborio (VE) ci permette inoltre di riaprire una trattativa, inerente ai livelli di inquadramento e agli orari di lavoro, con la cooperativa Servizi Associati, alla quale chiederemo di rispettare il CCNL di settore e di applicare le nostre richieste. In questa fase quindi sospendiamo lo stato di agitazione e le azioni di boicottaggio sui punti vendita della catena di supermercati.

Deve essere chiaro che questo primo risultato non rappresenta la chiusura della vertenza in corso, ma è solo un necessario passaggio intermedio per riaprire la trattativa e arrivare a conquistare le rivendicazioni inserite nella nostra piattaforma sindacale.

Riteniamo altresì positivo l’accordo di ieri, perchè i lavoratori e il sindacato hanno dimostrato di avere la forza per respingere il duro attacco repressivo messo in atto in questi giorni, attraverso l’intervento massiccio di Polizia e la conseguente serrata del magazzino.
Ribadiamo quindi che da ora sospendiamo ogni azione di lotta per favorire la trattativa presso la prefettura di Brescia, ma che siamo pronti a riprendere con maggior vigore le iniziative se non dovesse essere rispettato l’accordo o dovesse saltare il tavolo di trattativa.

S.I. COBAS BRESCIA

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