Con lo sciopero generale della logistica di Venerdì 28 Febbraio, i facchini, il loro sindacato (Si Cobas) e le realtà solidali inseriscono un altro tassello nel percorso di lotta che da anni si è aperto nel settore.
Due gli obbiettivi della giornata di lotta: porre con forza le rivendicazioni del contratto nazionale e dare un’ altro colpo a Granarolo e lega coop per il reintegro dei 51 licenziati.
In tutto il settore da 5 anni e in particolare negli ultimi anni i facchini stanno conquistando salari e diritti, stanno imponendo a tutte le multinazionali del settore accordi e condizioni di lavoro dignitose, elementi che i sindacati confederali non facevano rispettare perché in combutta con i padroni.
Con questa carica e con questa esperienza i facchini e le realtà solidali saranno in piazza a Milano Sabato 1 Marzo nella giornata nazionale dei migranti.
Saranno in piazza a ribadire, che l’unico modo per liberarsi dalla condizione di schiavitù e ricatto è quella di organizzarsi nei posti di lavoro e sui territori.
L’appuntamento è alle 14.30 in piazzale loreto a Milano per uno spezzone determinato e combattivo.
Di seguito il comunicato di Si cobas e realtà solidali sul 1 Marzo e la piattaforma rivendicativa dello sciopero:
E’ iniziato il riscatto degli operai immigrati
Da almeno 25 anni (decreto Martelli del 1989) in Italia è in vigore una legislazione discriminatoria e razzista, che in tanti hanno cercato di contestare e combattere.
Ormai è chiaro a tutti che la negazione dei diritti civili e politici (definita dalla legge Turco-Napolitano – Bossi-Fini) risponde esclusivamente al bisogno di sfruttamento intensivo e schiavistico della forza lavoro extra-comunitaria, attraverso il regime di caporalato delle cooperative.
Ma se è vero che il permesso di soggiorno serve a costringere gli operai immigrati a lavorare a 4€, allora è vero anche che il modo migliore di far saltare legge la Turco-Napoilitano-Bossi-Fini è quello di fare attaccare i loro piani economici, organizzandosi nei luoghi di lavoro in quanto classe operaia, uscendo dal campo (minato) della concertazione politica legata allo scontro (finto) tra centro-destra e centro-sinistra per trovare risposte a livello istituzionale su questioni che hanno le loro radici da un’altra parte, e cioè nell’interesse economico capitalista
Questa battaglia non è più un sogno. E’ quella che sta prendendo piede in centinaia di posti di lavoro, da Torino a Napoli, passando per Milano e Bologna, in cui gli operai immigrati stanno tenendo testa, con grandi sacrifici e dignità, alle multinazionali dei trasporti e della logistica, in quella grande distribuzione che chiede di massimizzare velocità e profitti, ovviamente sulla pelle dei lavoratori, contendendo cm. su cm. I loro profitti e il loro potere di controllo
Ecco perché, in quanto operai del mondo, dalla pelle variamente colorata, abbiamo trovato il modo di parlare la stessa lingua: quella di unirci e di lottare, contro un comune nemico e per uno stesso obiettivo, aldilà della nostra città di nascita
Se toccano uno toccano tutti!
Questo è uno dei nostri principi fondamentali
L’autodifesa collettiva è il nostro metodo
costruzione dell’autorganizzazione operaia è il nostro obiettivo
Se questi slogan diventeranno il nostro modo di esistere, nelle metropoli così come nelle loro periferie, allora potremmo davvero sperare di mandare fuori corso le leggi razziste italiane, insieme alla classe sociale che le ha prodotte, e iniziare un nuovo corso che porta alla effettiva liberazione degli esseri umani dalle catene che li opprimono e immaginare una società di eguali, senza sfruttati né sfruttatori
S.I Cobas Milano Coordinamento di sostegno alla lotta nelle cooperative
Sciopero nazionale del S.I.COBAS per la giornata del 28 febbraio 2014
Il Sindacato Intercategoriale Cobas indice per venerdì 28 febbraio 2014 una giornata (24 ore) di sciopero nazionale in tutti i comparti del settore trasporto merci, spedizioni e logistica.
Lo sciopero di 24 ore avrà inizio a partire dalle ore o6:00 di venerdì 28 febbraio 2014
Lo sciopero ha come obiettivo quello di sostenere la piattaforma sindacale messa in campo con lo sciopero del 15 marzo 2013 qui riassunta in sintesi:
– Aumenti salariali uguali per tutti i livelli di 150€ mensili
– pagamento al 100% di tutti gli istituti contrattuali sulla base delle 168 ore mensili previste dal CCNL di categoria
– Introduzione di garanzie, vincolanti per le committenti, in merito alla conservazione del posto di lavoro e dei livelli salariali maturati, in caso di cambio appalto
– Riconoscimento inderogabile del diritto alla piena retribuzione in caso di malattia e/o infortunio
– introduzione di un buono mensa giornaliero di 5,29 € giornalieri
– Riconoscimento dei diritti sindacali dei lavoratori sulla base del diritto costituzionale di scegliere liberamente la propria rappresentanza
– il reintegro dei lavoratori licenziati per la loro adesione agli scioperi proclamati dal SI.Cobas a livello nazionale
– il recupero delle differenze retributive pregresse maturate a seguito della violazione del CCNL di categoria
Contestualmente alla proclamazione dello sciopero del 28 febbraio si dà pieno mandato ai Cobas aziendali di definire ulteriori forme di agitazione sindacale, precedenti o successive al 28 febbraio, conseguenti al respingimento di questa piattaforma o a vertenze specifiche su scala aziendale o territoriale
Milano 22-2-2014
ESECUTIVO NAZIONALE S.I..COBAS